Ai poveri il cibo dei poveri; ai poveri pescatori le alborelle, il pesce minuto di cui il lago è tuttavia generoso. Nella società tradizionale, la frittura, in quanto tecnica di cottura asciugante, permetteva al pesce, una volta cotto, di durare qualche giorno in più (particolarmente con la successiva benedizione a base di aceto che generava le varianti sul tema della carpionatura). Per il nostro palato moderno, la fragranza e la giusta croccantezza del pesce appena fritto sono però insuperabili.
Tipologia: | Tipologia: | Pesci | |
Stagionalità: | Primavera-Autunno | ||
Difficoltà: | Media | ||
Tempo di esecuzione: | 60 minuti | ||
Tecnica di cottura: | Frittura | ||
Utensili: | Padella | ||
Ingredienti: | ALBORELLE (800 g), FARINA BIANCA (50 g), OLIO DI OLIVA (250 ml), SALE (q. b.), LIMONE a piacere. |
Note: |
un pesce "duro e difficile" |
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Varianti: |
Trattandosi di una semplice frittura, non esistono praticamente varianti di rilievo. Qualche formulazione prevede la salatura del pesce prima dell'infarinatura, ma è pratica sconsigliabile perché contribuisce a fargli perdere liquidi, facendo sgrillettare l'olio di frittura. Un'altra modalità di frittura comporta che i pesci siano insaporiti con salvia e rosmarino e fritti |
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Abbinamenti: |
Tradizionalmente, sulle mense dei poveri, ai pesciolini fritti si affiancava la polenta e vi si beveva assieme il vino che c'era, quasi sempre rosso. Il gusto attuale accetta volentieri una piccola porzione di polenta abbrustolita e dell'insalata verde, ma il vino sarà bianco, meglio se leggermente aromatico, come il Tocai di San Martino della Battaglia DOC. |
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L'ingrediente: |
l'olio di oliva dei laghi lombardi Introdotto in epoca romana da coloni provenienti dalla Magna Grecia, l'olivo ha trovato un clima adatto attorno ai laghi maggiori della Lombardia, soprattutto quello di Garda, quello d'Iseo e quello di Como, dove il clima è sufficientemente dolce e dove è diventato un elemento importante del paesaggio locale. Se sul lago di Como la produzione è oggi limitata al consumo familiare o locale, soprattutto nella cosiddetta Zòca de l'Oli, tra Griante e Sala Comacina, sul Garda e sul Sebino la produzione di olive riesce ad essere ancora oggi apprezzabile e ad assicurare discreta presenza sul mercato nazionale ad un olio extravergine con caratteri specifici di riconoscibilità. Le varietà di olive sono quelle tradizionalmente coltivate sul Benaco, come la Casaliva e la Gargnà. La raccolta viene effettuata a mano, in modo da non danneggiare il frutto, che viene poi spremuto a freddo. L'olio che se ne ricava è di colore verde, ha bassa |