Progetto realizzato con il contributo della Provincia di Como

Le ricette della Cucina Lariana

Zuppa di cipolle

Gli antipasti

Tempistica e difficolta'

La soupe d'oignon è, notoriamente uno dei piatti forti della cucina popolare francese, intelligentemente fatto proprio dalla gastronomia alta d'Oltralpe e da questa introdotto tra i classici della cucina internazionale. Ma se i Francesi sono stati così accorti da valutare in modo conveniente questa minestra semplice, gustosa e salutare, non ne sono stati gli ideatori. La zuppa di cipolle diffusa nell'Italia settentrionale, al pari dell'infinità di varianti documentate in tutta la penisola, costituisce un piatto povero di antichissima tradizione mediterranea.

Lista degli ingredienti

Tipologia: Tipologia: Primi piatti in brodo
  Stagionalità: Tutto l'anno
  Difficoltà: Minima
  Tempo di esecuzione: 70 minuti
  Tecnica di cottura: Bollitura
     
Utensili: Tagliere, trinciante, casseruola, cucchiaio di legno, mestolo.
   
Ingredienti: CIPOLLE BIANCHE (1,5 kg), 
BURRO (100 g), 
SALVIA (2 foglie), 
BRODO DI CARNE (2000 ml) 
CROSTINI DI PANE ABBRUSTOLITO (a piacere),  
SALE e PEPE BIANCO (q. b.)

Preparazione

Affettare finemente le cipolle
Fare sciogliere il burro in una casseruola e mettervi a dorare le cipolle e la salvia.
Aggiungere il brodo di carne e cuocere per circa un'ora, mescolando di frequente (se si raddensa troppo, aggiungere altro brodo).
Insaporire con sale e pepe e servire con i crostini di pane abbrustoliti

Tempistica e difficolta'

  •  
  • Porzioni
    0
  • Tempo di preparazione
    1 ora 15 minuti
  • Grado di difficolta'
    Molto facile

Altre informazioni

Note:

formaggio sì, formaggio no

Le preparazioni alimentari padane si caratterizzano quasi sempre per la presenza del burro; quelle propriamente comasche avrebbero tradizionalmente una predilezione per le introvabili cipolle bianche di Brunate, dolci e delicate, con una consistenza che permette loro di non disfarsi durante la cottura. Questi due ingredienti (burro e cipolline bianche) si ritrovano a fornire morbidezza e gusto tonale anche al risotto con lo zafferanno e in genere a tutti i risotti. Una disputa annosa riguarda l’uso o meno del formaggio grattugiato sia sulla zuppa di cipolle che sul risotto. In ragione della delicatezza dei due piatti, l'aggiunta di formaggio grana alla zuppa, così come - secondo l’uso importato dalla cucina francese - è indicato in numerosi ricettari, anche recenti, è in linea con la tradizione lombarda, ma toglie grazia alla minestra. Per il risotto, si riporta qui il giudizio di Carlo Emilio Gadda: “Del parmigiano grattuggiato è appena ammesso, dai buoni risottai”. Insomma, se se ne può fare a meno, meglio evitare!

Varianti:

La variante più comune è nell’utilizzo di brodo vegetale. Una patata tagliata a cubetti può essere aggiunta durante l’ultimo quarto d’ora di cottura; o un’ombra di prezzemolo prima di spegnere la fiamma; o ancora un ricciolo di burro crudo quando la minestra è già nel piatto. Non stonano i crostini di pane fritto nel burro anziché abbrustolito. Nella cucina borghese dell’Ottocento era invalso l’uso di addensare il brodo con un cucchiaio di farina. 

Abbinamenti:

E’ un piatto leggero e rinfrescante, che si addice - nella misura di nobiltà che gli ha conferito la cucina francese - anche a un pranzo importante e ricco di apporti diversi.
Vino bianco di grande corpo e ben strutturato, dal profumo intenso: Traminer aromatico altoatesino.

L'ingrediente:

la cipolla
La cipolla (dal tardo latino cepulla), è il bulbo di una pianta erbacea della famiglia delle Gigliacee, specie Allium cepa. Originaria dell'Asia del Nord e della Palestina, è coltivata da oltre 5000 anni. Sembra che sia stata introdotta dai Caldei in Egitto, da dove si diffuse a tutto il  bacino del Mediterraneo. Secondo i Greci, possedeva importanti effetti terapeutici, e in Europa, dalla fine del Medioevo, fu uno dei pilastri dell'alimentazione  e della cucina, soprattutto nei paesi del Nord e dell'Est. Le varietà coltivate sono numerose, e differiscono per forma, stagionalità e colore. Le cipolle bianche sono precoci maturando da aprile a settembre, mentre quelle rosse e dorate sono tardive e si conservano meglio. Sul territorio lariano erano conosciute le cipolle bianche di Brunate e di Civiglio e quelle di Santa Maria Rezzonico, oltre alle cipolle rosse di Palanzo. In cucina la cipolla è largamente utilizzata come condimento e guarnizione di molti piatti. L'odore pungente caratteristico del bulbo crudo,  che scompare con la cottura, è dovuto a un olio essenziale volatile (solfuro di allile). Dal punto di vista nutritivo, la cipolla ha un basso contenuto calorico (26 kcal/100 g) e nutritivo in genere; consumata cruda, stimola la secrezione gastrica.

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