A dispetto della compita sonorità francesizzante, alla denominazione si riconosce una pretta natura dialettale lombarda. Storicamente, ad una origine tardo settecentesca del piatto, in un'area che si allarga da Parigi alla pianura Padana, corrisponde un irradiamento simultaneo nei ricettari francesi, piemontesi, lombardi, veneti ed emiliani dell'inizio del XIX secolo.
Tipologia: | Tipologia: | Carni | |
Stagionalità: | Tutto l'anno | ||
Difficoltà: | Media | ||
Tempo di esecuzione: | 90 minuti | ||
Tecnica di cottura: | Stufatura | ||
Utensili: | Casseruola, affettatrice, piatto da portata, ciotola, frusta | ||
Ingredienti: |
MAGATELLO o NOCE DI VITELLO (1500 g), |
In una casseruola fare rosolare la carne con 60 grammi di olio e le verdure tritate grossolanamente
Irrorare con il vino bianco e farlo evaporare
Coprire di acqua, aggiungere il pepe in grani, salare e portare a bollore
Coprire e fare cuocere finché la carne risulta tenera
Togliere la carne, conservando il brodo, e lasciarla raffreddare
Con i tuorli, il restante olio e il succo di limone preparare una maionese
Unire alla maionese il tonno passato al setaccio, diluire la salsa con il brodo e aggiungere i capperi tritati fini
Affettare la carne, coprirla con la salsa e mettere in frigorifero prima di servire
Note: |
come fosse tonno Ai nostri giorni il piatto ha assunto caratteristiche facilmente riconoscibili grazie alla standardizzazione dei modelli culinari operata dalla ristorazione di massa e dai negozi di specialità gastronomiche. Converrà però ricordare che la tradizone lombarda vanta due diversi modelli di vitello tonnato, l'uno caldo e l'altro freddo, che la salsa a base di maionese per quest'ultimo è diventata norma solo nel nostro secolo e che nelle prime versioni ottocentesche raccolte sotto questo nome non rientrava neppure il tonno: si può pensare che tonnato volesse in un primo tempo significare cucinato come fosse tonno e che la ventresca sott'olio sia stata aggiunta in un secondo tempo, attratta dal nome del piatto. La preparazione fredda era tipicamente |
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Varianti: |
Alcune province, soprattutto Como, contendono a Milano la parternità del vitell toné. Correttamente, in mancanza di prove dirette, alcuni autori lo considerano un piatto interregionale. Rispetto alla versione standard contemporanea, le varianti non appaiono di grande rilievo. La carne può provenire dalla fesa, dal magatello o dalla noce, tagli limitrofi del posteriore bovino. Alla bollitura prolungata dei vecchi ricettari, oggi si preferisce una cottura moderata che conservi alla carne la morbidezza e il colore rosato. La foglia d'alloro può essere sostituita o accompagnata da un chiodo di garofano. I capperi possono essere lasciati interi e la salsa può essere ammorbidita con panna. |
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Abbinamenti: |
Segue con uguale dignità un minestrone freddo oppure un piatto di ravioli di magro conditi con burro e salvia. |
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L'ingrediente: |
la maionese Una classica salsa fredda della gastronomia internazionale, proveniente dalla cucina barocca e divenuta uno degli emblemi della cucina pronta e del fast food, anche come base per salse più elaborate: la salsa rosa, con ketchup e brandy, per crostacei; la salsa tartara, con erbe aromatiche, capperi e cetriolini sottaceto, per pesci bolliti e verdure; la salsa andalusa, con sugo di pomodoro e peperone, per arrosti; la salsa diplomatica, con olive e mandorle, per pesci grigliati ecc.. Si tratta, in sostanza, di |